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Ecologia, Salute ed Economia

Archive for 18 ottobre 2009

Sostanze chimiche tossiche: 7 grandi aziende hi-tech siglano l’accordo per eliminarle

Posted by darmel su 18 ottobre 2009

Sette aziende hanno progettato alcune soluzioni ambientali che negano la necessità per la maggior parte, o in alcuni casi per tutti, di usare le sostanze chimiche come bromurati e clorurati nel campo dell’elettronica di consumo. Le organizzazioni ambientali, ChemSec e Clean Production Action, hanno affermato che le seguenti società stanno guidando l’industria dell’elettronica verso l’allontanamento dalle sostanze chimiche che possono portare a problemi di salute e ambientali:

  • Apple (USA): ha istituito un programma innovativo che limita l’uso di quasi tutti i composti del bromo e cloro in tutte le loro linee di prodotto. Apple offre ora una vasta gamma di prodotti senza PVC e BFR, tra cui iPhone e iPod, così come i computer che sono privi di BFR e la maggior parte degli impieghi del PVC.
  • Sony Ericsson (UK): Sony Ericsson non solo rimuove le sostanze potenzialmente pericolose dai suoi prodotti, ma assume anche il complicato compito di stabilire inventari chimici completi per tutte le proprie linee di prodotto. I prodotti dell’azienda sono ora al 99,9% senza BFR e non avranno componenti in PVC entro la fine del 2009.
  • Seagate (US): Il più grande produttore di unità disco del mondo ha ora creato dei drives che non usano più cloro e bromo.
  • DSM Engineering Plastics (Paesi Bassi): Questo importante produttore di materiale plastico è tra i primi ad offrire un portafoglio completo di ingegneria delle materie plastiche, che sono prive di bromo e cloro. Hanno sviluppato e prodotto un nuovo polimero con poliammide ad elevata temperatura 4T senza bromo per i connettori e prese con un co-poliestere termoplastico che può essere usato in sostituzione del PVC per fili e cavi.
  • Nan Ya (Taiwan) e Indium (US): Nan Ya, uno dei maggiori produttori di laminato, e Indium, un produttore di pasta saldante hanno superato notevoli difficoltà tecniche per la produzione senza bromo e cloro dei componenti sui circuiti stampati in grado di soddisfare gli stessi standard di affidabilità dei loro derivati alogenati, ma ora ci sono riusciti.
  • Silicon Storage Technology, Inc. (USA): Il produttore di semiconduttori è stato il primo nel settore della fornitura di chip senza bromo alla Apple e alle altre aziende.

Queste sette società dimostrano che ci sono alternative meno tossiche e costose, efficaci per non compromettere le performance e l’affidabilità. Sono in buona posizione per ottenere un vantaggio competitivo in un mercato e in un contesto normativo sempre più sensibile per l’utilizzo di sostanze chimiche tossiche nei prodotti di consumo

ha spiegato il Direttore del Progetto CPA Alexandra McPherson. Il volume alto nell’utilizzo di bromo e cloro in ritardanti di fiamma e le applicazioni di plastica di resina, come i ritardanti di fiamma bromurati (BFR) e cloruro di polivinile (PVC) hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo quando gli studi scientifici hanno dimostrato il loro collegamento con la formazione di composti di diossina altamente tossica. La diossina, un potente cancerogeno umano che è tossico in quantità molto basse, insieme ad altri composti problematici, è rilasciata nell’ambiente durante la combustione e fusione dei rifiuti elettronici.

Il riciclaggio delle apparecchiature obsolete non è sufficiente per ridurre il flusso di rifiuti sempre più in crescita nel mondo. Inoltre, gran parte dei rifiuti è sempre più spedita verso i Paesi in via di sviluppo con la capacità ancor meno di una corretta gestione dei rifiuti. Molti studi documentano l’accumulo di questi inquinanti diffusi nell’aria, acqua, suolo e sedimenti, dove sono sempre più ingeriti da esseri umani e animali.

Fonte: ecologiae.com

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Una centrale ad impatto zero darà energia al parco naturale di Pratolino

Posted by darmel su 18 ottobre 2009

Il bello di un parco naturale è il poter respirare l’aria pulita e vedere animali come se stessero nel loro habitat naturale. Ma anche una struttura simile per poter funzionare ha bisogno dell’elettricità, e sarebbe un controsenso se per generarla si inquinasse un posto così incontaminato. Per questo in Toscana hanno avuto una grande idea, e cioè costruire una centrale elettrica che funziona con un mix di energie rinnovabili, e soprattutto che ha zero emissioni.

La centrale si chiama Diamante ed è situata al centro del parco naturale di Pratolino, vicino Firenze. La struttura ha appunto la forma di un diamante alto 12 metri e con un diametro di 8, formato da 38 pannelli fotovoltaici a celle monocristalline e 42 facce in vetro temprato per catturare il sole che in queste zone c’è quasi tutto l’anno. Ma non bisogna disperare nelle giornate nuvolose. La centrale è in grado di generare energia attraverso l’accumulo di idrogeno.

Infatti all’interno della struttura ci sono tre sfere di vetroresina, il cui funzionamento è spiegato dal professor Luigi Maffei, docente di Architettura Tecnica alla facoltà di ingegneria dell’Università di Pisa:

Queste sfere contengono innovativi serbatoi a idruri metallici e a bassa pressione per l’accumulo energetico di idrogeno. Si tratta di un sistema integrato di produzione e stoccaggio di energia da fonte solare che assicura l’autosufficienza energetica di un piccolo condominio.

Ma non finisce qui. Infatti la struttura esterna, che esteticamente ha anche un valore artistico, visto che richiama l’architettura Rinascimentale che si è sviluppata proprio nella zona toscana, è costruita in maniera tale da essere sempre in continua evoluzione e poter progredire di pari passo con le nuove scoperte nel campo della tecnologia solare, così da inserire nuovi pannelli o strutture alternative per accrescerne le potenzialità energetiche in futuro.

Oltre a dare energia al parco, la centrale sarà anche un ottimo strumento didattico, dato che sarà inserito come meta per le gite scolastiche, per avvicinare un po’ di più i bambini italiani all’ecologia, cosa che finora è stata fatta molto poco da altre parti d’Italia.

Fonte:
Corriere della Sera
ecologiae.com

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